Stai cercando lavoro? Sei in buona compagnia!

Rosie the Riveter e al movimento delle donne salariate che lavoravano durante la II Guerra Mondiale

Il manifesto “We Can Do It”  qui riprodotto proviene da Rosie the Riveter e al movimento delle donne salariate che lavoravano durante la II Guerra Mondiale

Dibattito in classe con: Mariateresa PirozziSerena BucciAlessia AngeloFrancesco MoleddaAngela FauzziAlessandro AriglianoMianù CatenaroChiara Lo Dico e Francesca Perrino

Alle fine dell’anno scorso 7,5 milioni di persone fra i 15 e i 24 anni erano senza lavoro e senza un percorso di studi. Inizia con questa sentenza il video “Affrontare insieme la disoccupazione giovanile“, in inglese sottotitolato in italiano, che vi proponiamo in questo post dal sito del Parlamento Europeo. Che ne pensate?

 Francesca Perrino commenta nel nostro gruppo di lavoro: “noi siamo la “generazione perduta” … è rincuorante!!” Francesco Moledda risponde: “Si, è interessante.. vogliamo proporre noi le soluzioni? ;)” e Chiara Lo Dico aggiunge: “è molto triste pensare che saremo una generazione di futuri (forse, si spera!) “lavoratori senza patria”, siamo ormai costretti a guardare all’estero mentre sarebbe bello portare nel nostro paese, nei nostri luoghi di nascita cioè che abbiamo imparato altrove. Purtroppo non è sempre possibile.” Infine Angela Fauzzi segnala: “Il tema è all’ordine del giorno. Il tg3 ha esordito con “Europa: disoccupazione giovanile record”. Il presidente della Commissione europea Josè Barroso  si parla di “emergenza sociale”. Se ne rendono conto ora? Meglio tardi che mai. Intanto.. si segnala un picco di iscritti e laureati.”

In realtà un gruppo di giovani che non accetta questo destino io l’ho incontrato. Il loro progetto si chiama “Io voglio restare” e sono certa che nel loro progetto troveremo qualche spunto di discussione utile per il nostro laboratorio.

5 thoughts on “Stai cercando lavoro? Sei in buona compagnia!

  1. Ehm, fino ad un certo punto, Francesca.
    Il “mi piace” è un’azione fine a se stessa, per quanto si possano volerne enfatizzare gli effetti.
    La partecipazione è cosa un pò diversa dal muovere un polpastrello occasionalmente.
    Ben venga, come tu dicevi, che la gente legga e si informi. Ma questo deve essere un punto di partenza, non d’arrivo.
    Credo che Angela intendesse proprio dire che il “mi piace” è, in molti casi, proprio il punto d’arrivo.

    • Sono d’accordo con Alessandro, il “mi piace” non è automaticamente segno di reale interesse. Conosco fin troppe persone che l’articolo nemmeno lo leggono ma cliccano solo per darsi un tono, per dimostrare un impegno che in realtà non c’è.Purtroppo,come è già stato scritto, l’unica cosa che tutti sanno fare benissimo è lamentarsi,la vera iniziativa viene da una esigua minoranza.

  2. 984. Francesca Perrino, Bologna, studentessa
    ho aderito alla campagna “io voglio restare” ormai già da un po’. E’ un bellissimo esempio di ragazzi che vogliono far di tutto pur di restare nel proprio paese e lavorare per migliorarlo …. ADERITE ANCHE VOI! con una semplice mail sarete sempre aggiornati sulle novità della campagna e basta una firma per iniziare a far parte del cambiamento! 🙂

    • Interessante campagna! Anche se ho l’impressione che gran parte della nostra gioventù sia poco operativa, poco tenace, poco reattiva. Si limitano ai “mi piace” sui social network e nient’altro. E’ solo una mia impressione?

      • No, in realtà non è solo una tua impressione .
        La nostra generazione si divide tra quelli che si muovono per cambiare le cose e quelli che si lasciano trasportare dal mare degli eventi … non ho ancora capito se lo fanno per puro disinteresse, perché si scocciano, perché sono impegnati in altro o per paura. Ah, senza dimenticare quelli che, oltre a non fare niente, si lamentano pure. 🙂
        Secondo me, anche quel “mi piace” ha un suo peso, vuol dire che hai letto quell’articolo, ti sei informato, hai scelto di partecipare ad un’ iniziativa, anche se sei comodamente seduto davanti al tuo pc. Ormai la “rivoluzione” non si può più fare per strada, la vera rivoluzione è sui social!!

Scrivi una risposta a laperriAS Cancella risposta